Questionario dei bisogni realizzato dai volontari del Centro Studi Futura
Ordine di Servizio ordinario n.5 del 13 Ottobre 2020
Relazione questionario
L’Italia è notoriamente diventato uno dei paesi a più elevato invecchiamento nel mondo. Come è noto, l’allungarsi della vita non va sempre, purtroppo, di pari passo con il mantenimento di buone condizioni di salute o di condizioni sufficientemente compatibili con una gestione di vita autonoma. Ciò ha esasperato carenze già esistenti nell’ambito dell’assistenza agli anziani, sia per quanto riguarda i servizi degli enti locali che del servizio sanitario.
Sono emerse,infatti, proprio per il forte allargamento della fascia di utenti potenziali, necessità nuove, più complesse, legate alle varie tipologie di problematiche presentate dalle persone.
A tal proposito il Centro Studi Futura attraverso un ordine di servizio ha dato il compito ai volontari del servizio civile nazionale del progetto Chiara Corbella Petrillo della sede di Vibo Valentia, di realizzare e somministrare ad almeno 30 persone un questionario con lo scopo di valutare i bisogni degli utenti in relazione alle carenze di servizio sul territorio di attuazione del progetto.
⦁ La prima domanda che è stata posta è relativa alla carenza di mezzi di trasporto pubblici, la maggior parte dei destinatari avverte l’esigenza di dotare la Calabria di un sistema efficace, moderno e sostenibile di trasporto pubblico capace di connettere beni e persone ancor più, in una fase di profonde trasformazioni sociali e demografiche e di emergenza sanitaria in cui la qualità delle connessioni e dei collegamenti diventano fattori essenziali per non condannare persone, economie e territori all’isolamento e all’esclusione. Ancor di più nelle aree interne, periferiche o dei centri urbani dove l’articolazione dei servizi di mobilità locale non riesce sempre a soddisfare i bisogni di pendolari, studenti, cittadini e soprattutto degli anziani. Infatti terminato l’orario scolastico, dalle 14:00 in poi non c’è nessun mezzo di trasporto pubblico e pertanto molte persone soprattutto quelle non automunite non possono muoversi all’interno della provincia e molte volte purtroppo molti sono costretti anche a rinunciare a un posto di lavoro proprio perché non sanno come recarsi allo stesso e tanto meno sanno come tornare alla propria abitazione.
⦁ La seconda domanda che è stata posta riguarda il sistema sanitario vibonese, l’opinione comune è che all’interno del nosocomio la maggior parte del personale ospedaliero sia competente e professionale, ma purtroppo la carenza di mezzi e soprattutto di personale non permette di dare un’adeguata risposta alle esigenze degli utenti. In particolare l’assenza di molti reparti fa si che molte persone siano costrette a trasferirsi in un’altra provincia se non del tutto fuori regione affinché possano essere curate.
Secondo i soggetti a cui è stato somministrato il questionario, andrebbe innanzitutto potenziato il Pronto Soccorso perché molte volte le persone sono costrette a stare giorni interi in attesa di essere visitate a causa della carenza di personale medico e inoltre dovrebbero essere aperti più reparti affinché i pazienti vibonesi non siano obbligati a recarsi all’ospedale più vicino tenuto conto anche che il trasporto pubblico locale è molto carente specialmente nelle aree più interne, per un anziano infatti risulta molte volte un problema anche recarsi in ospedale per un prelievo del sangue.
⦁ La terza domanda che è stata posta riguarda l’assenza di centri diurni di riabilitazione.
Gli intervistati hanno messo in risalto come queste strutture rappresenterebbero una realtà importante per chi non ha la possibilità di prendersi cura del proprio caro per un tot di ore al giorno. Avere un aiuto in famiglia quando si tratta di persone anziane è fondamentale. I mille impegni, il lavoro, la famiglia e gli obblighi quotidiani spesso mettono a dura prova il benessere sia dell’accudito sia di chi accudisce soprattutto quando le patologie obbligano ad un’assistenza 24h su 24h. Per venire incontro a queste famiglie che necessitano di una mano durante il giorno i centri diurni di riabilitazione che sono delle strutture di natura socio sanitaria, che offrono alle famiglie che accudiscono over 65 anni un supporto per persone sufficienti, non sufficienti o parzialmente sufficienti. Nei centri diurni per anziani, oltre ad un’assistenza di base che comprende prestazioni infermieristiche e fisioterapiche, gli ospiti hanno la possibilità di partecipare a diverse attività ludiche e ricreative, consolidando così un rapporto sociale con gli ospiti e con il personale.
⦁ La quarta domanda che è stata posta riguarda la mancanza di attività ricreative per gli anziani. Secondo gli intervistati è necessario creare dei circoli di aggregazione pubblici per anziani, perché spesso molti di essi trascorrono la maggior parte della giornata in solitudine e ciò ha delle ripercussioni sulla qualità della vita e della salute. La proposta comune è quella di adibire dei locali pubblici affinchè possano essere creati dei centri ricreativi per anziani in cui si possano svolgere attività culturali, creative e ricreative, dirette a favorire processi di socializzazione, di integrazione sociali, di formazione attività che favoriscono il movimento come il ballo, laboratori di lettura,videoteca per la visione di film scelti dagli utenti, attività che favoriscono la creatività come la pittura, il disegno ecc..
⦁ L’ultima domanda che è stata posta riguarda l’assistenza domiciliare agli anziani e se questa secondo essi debba essere potenziata. Ciò che si evince dalle risposte degli intervistati è che purtroppo l’assistenza domiciliare agli anziani erogata non sia ancora sufficiente e che ancora questo servizio non risulta organizzato in tutti i comuni del vibonese. Alcune famiglie a tal proposito si sono organizzate in forma autonoma attraverso il riscorso alla figura della “badante”.
Progetto Chiara Corbella Petrillo- sede Vibo Valentia
Volontari:
Silvia Febbraro,
Simone Pelaggi,
Antonino Tavella,
Giovanni Nesci
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