Questionario dei bisogni realizzato dai volontari del Centro Studi Futura
RELAZIONE SUI RISULTATI DEI QUESTIONARI PRECEDENTEMENTE SOMMINISTRATI
L’impatto socioeconomico che sta avendo l’attuale emergenza sanitaria è senza precedenti nell’epoca moderna, ci ha colti completamente impreparati. Le esigenze e i bisogni tra i cittadini crescono di giorno in giorno, poiché oltre a dover affrontare la paura del contagio quotidianamente, dobbiamo affrontare anche emergenze sociali ed economiche. Per i motivi appena esposti abbiamo deciso di concentrare il nostro questionario sui principali problemi emersi in seguito alla pandemia. Con alcune domande semplici ma di grande riflessione.
Dopo aver somministrato a più di trenta utenti il questionario abbiamo notato che le risposte sono, per la maggioranza, uguali. È emerso che tutti gli utenti si sentono poco informati riguardo alla copiosa normativa in materia, non riescono bene ad orientarsi fra le varie disposizioni, disorientati rispetto agli orari, vorrebbero avere un quadro completo, esaustivo e soprattutto facilmente comprensibile. Ci riferiscono che si sentono confusi rispetto alle differenze tra ordinanze regionali e DPCM. Inoltre, sono timorosi rispetto alla possibilità di acquistare mascherine non certificate e quindi sentirsi maggiormente esposti al rischio contagio.
Molti utenti non credono alla possibilità che la tecnologia possa contribuire a decongestionare file, non creare assembramenti e velocizzare le file. Questo pensiero è scaturito principalmente dal fatto che viviamo in un contesto non Smart e poco incline all’apertura a nuove tecnologie. Nel caso in cui però ci fosse una sovversione della realtà sarebbero tutti pronti ad usufruirne.
La parte del questionario che più ci ha fatto riflettere è stata quella relativa al lavoro. Se una parte tra gli occupati nel settore dei servizi può lavorare a distanza attraverso lo smart working, dall’altra parte, i segmenti più periferici del mercato del lavoro subiscono o subiranno importanti perdite dal punto di vista economico, e al contempo rischiano di vedere violati diritti e tutele.
Tra i timori c’è quello di un nuovo lockdown, che, e gli utenti se ne rendono ben conto, deprimerebbe ulteriormente le prospettive economiche del Paese nel breve-medio termine, spostando più in là di parecchi mesi la ripresa. A preoccuparsi sono soprattutto il ceto medio e il ceto medio-basso, che ritengono anche a larghissima maggioranza che la crisi avrà ripercussioni negative sul senso di comunità, sulla propensione a fare acquisti e sulla situazione psicologica
Rosanna Santovito
Marica Luongo
Maria Chiara Di Lione
Ivana Strollo
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